martedì 30 ottobre 2018


 

  UN motore efficiente , alla base della preparazione atletica .

Un motore efficiente , in condizioni di lavoro ideali , eroga energia meccanica sfruttando la combustione di una miscela gassosa ( ossigeno e carburante ) disperdendo però una parte di energia in calore ( energia termica ) .

Più contenuta resta la percentuale di energia dispersa in calore , maggiore sarà la sua efficienza e la resa espressa in potenza . Prestazioni notevoli e intenso regime di lavoro comportano maggior consumo di energia ed una erogazione di potenza con un rapporto specifico per ciascun motore …

Nel nostro organismo si produce energia meccanica utilizzando un “ carburante “ ( ATP ), che libera energia . Il rendimento di questa reazione chimica varia notevolmente da un individuo e l’altro : diversi fattori : struttura fisica , livello di allenamento , età , interagiscono tra di loro .

La ricerca scientifica e la tecnica applicata all’allenamento studiano come migliorare il rendimento ed ottimizzare la resa nella produzione di energia meccanica ( massa per spostamento ).

La moneta energetica di cui si serve l’organismo in ogni contrazione muscolare , dalla più blanda alla più intensa , è sempre questa molecola di ATP , acido adenosin-trifosforico , nei cui legami fosforici è racchiusa una notevole quantità di energia chimica pronta per essere liberata e consentire la contrazione delle fibre muscolari trasformandosi in energia meccanica e calore .

A differenza del motore citato all’inizio  dell’articolo , l’organismo umano non può servirsi indifferentemente di un da un distributore qualsiasi di carburante per fare la scorta . Sarebbe bello e comodo se fosse così … invece .

L’ATP , la nostra moneta energetica , viene erogata da tre differenti istituti di credito , specializzati ognuno nel finanziamento a breve , medio e lungo termine . A seconda delle circostanze ( durata della contrazione, intensità dello sforzo ) , ciascuno di questi tre meccanismi interviene , spesso interagendo l’un l’altro , per rendere disponibile nuovo ATP per il quale l’organismo ha contratto un debito.

1 ) finanziamento a breve termine di ATP ( durata massima della contrazione 10 secondi )

Questo meccanismo è chiamato anaerobico alattacido perché non necessita di ossigeno ( aerobia ) e non origina acido lattico . Uno specifico enzima ( gli enzimi sono delle proteine specializzate nel favorire importanti reazioni chimiche ) , chiamato ATPasi scinde un radicale fosforico “P” ( che contiene molta energia , utilizzata per la contrazione muscolare ) dall’ATP riducendolo in ADP ( perdita di un legame fosforico ) .

Va evidenziato che l’ATP è già presente nel tessuto muscolare e che quindi il nostro istituto di credito deve semplicemente ricostituirlo . Nell’arco di 3/5 minuti riesce a collegare le molecole di ADP con un nuovo radicale fosforico ceduto dalla fosfocreatina presente nel muscolo . Questo grazie all’intervento di un altro enzima , la cratinfosfochinasi .

Questi nomi complessi nascondono un sistema molto semplice e rapido per erogare energia : elettivo per i gesti sportivi potenti, con tensioni muscolari di media o massima intensità ( lanci, scatti, salti , corsa veloce)

Quando lo sforzo oltrepassa la soglia dei 10 secondi la fosfocreatina tende ad esaurirsi e viene coinvolto un nuovo finanziatore di energia che sostiene e si affianca progressivamente al primo : il meccanismo anaerobico lattacido . Un esempio è il passaggio della gara di atletica dei 100 metri piani ai 200 : la seconda utilizza pur sempre ATP, ma oltre alla fosfocreatina deve utilizzare il glicogeno .

2 ) Finanziamento di ATP a medio termine : lavoro muscolare elevato dai 10 ai 45 secondi .

Il sistema energetico anaerobico lattacido , pur non utilizzando ossigeno come il primo , si differenzia da questo per la produzione di acido lattico : i muscoli sono molto ricchi di glicogeno ( un carboidrato formato da una catena molto lunga di molecole di glucosio ) .

Per ricostruire l’ATP richiesto dai muscoli il glicogeno subisce una serie di reazioni chimiche ad opera di più enzimi che portano alla sua riduzione finale ad acido lattico oltre ad energia per la resintesi dell’ATP .

L’acido lattico produce notevole affaticamento nell’organismo ed aumentando la sua concentrazione nei muscoli rende sempre più difficile la contrazione degli stessi . portando l’atleta ad una elevata sofferenza .

Un tipico esempio è la gara dei 400 metri piani in atletica : il cosiddetto “ giro della morte “ ( 400 metri sono un giro di pista completo .. ) , l’atleta si trova infatti a terminare la sua prestazione dopo circa 45/50 secondi dalla partenza , con una altissima concentrazione di  acido lattico .

L’allenamento aiuta moltissimo la tolleranza all’acido lattico , eliminando il tipico dolore muscolare che spesso attanaglia i principianti e che raggiunge il picco di intensità 48 ore dopo l’affaticamento . Per questo dopo l’allenamento o la gara è utile continuare il movimento senza intensità per favorire il recupero attivo , ovvero il riassorbimento dell’acido lattico . In ogni caso l’organismo deve rimuovere questo fastidioso sottoprodotto della fosforilazione del glicogeno ; per un verso può utilizzarlo per ricostruire nuovo glicogeno ( reazione biochimica di ossidazione ) , se il muscolo è a riposo … per altro verso l’acido può venire ossidato attraverso il ciclo di krebs per poi venire degradato in anidride carbonica e acqua .

3 ) finanziamento di ATP a lungo termine : diventa prevalente nell’esercizio fisico protratto per almeno 3 minuti . L’istituto che eroga nuovo ATP si chiama Sistema Aerobico perché utilizza l’ossigeno ottenuto dalla respirazione durante l’esercizio . Il glicogeno muscolare subisce una reazione chimica più lenta ma capace di liberare molta più energia dei sistemi precedenti per la resintesi dell’ATP .

Per questo motivo può essere definito il sistema energetico più economico : ad ogni passaggio di questa lunga successione di reazioni viene erogata energia arrivando ad uno scarto finale di sola anidride carbonica ed acqua , eliminate con la semplice respirazione ed il sudore ( una piccola parte nelle urine ).

Il sistema consente di non contrarre debiti : l’organismo non è costretto ad interrompere l’attività , ma può prolungarla a lungo poiché il reintegro del dispendio energetico avviene contemporaneamente alla sua spesa . Naturalmente ciò è possibile dal momento che le tensioni muscolari sono decisamente più blande per poter durare a lungo .

La corsa prolungata , il nuoto di fondo , lo sci nordico , tutti gli sport di resistenza sono elettivi per questo sistema energetico .

L’aspetto più interessante è che quando il lavoro muscolare supera la durata dei 27 / 30 minuti continuativi le scorte di glicogeno nei muscoli ( ed in piccola parte anche nel fegato ), tendono ad esaurirsi . Iniziano allora ad essere intaccati i grassi , che svolgono il ruolo di ultima fonte energetica nell’esercizio muscolare .

E’ quindi molto relativo cimentarsi in un esercizio fisico intenso con l’intenzione di bruciare grassi e dimagrire : pur consumando molte calorie utilizziamo in gran parte glicogeno , che il nostro corpo ha poi assoluto bisogno di ricostituire . Ce lo conferma un grande appetito che ci assale alcune ore dopo la prestazione , quando il corpo ha avuto modo di ripristinare le sue funzioni e ritmi normali .Con un esercizio più blando e prolungato invece le scorte di glicogeno non vengono esaurite integralmente .

Questo schematismo non deve ingannarci , i tra meccanismi lavorano quasi sempre insieme , dosandosi e integrandosi alla perfezione : l’obiettivo comune è sostenere il corpo in azione .

Un esercizio fisico inizato in modo blando può aumentare gradualmente di intensità : pensiamo ad una gara di corsa di 5000 metri con un sprint veloce nel finale , oppure ad una gara di ciclismo o di nuoto con una volata per la vittoria all’ultimo respiro !

Anche il semplice running , a ritmi costanti e cadenzati , utlizza il sistema aerobico in percentuale dominante solo dopo alcuni minuti di lavoro . La combustione dei grassi arriva solo dopo mezz’ora per rimanere preponderante .
In pratica ogni atleta può essere messo in condizione , tramite un preparatore competente , di trovare il proprio bilancio energetico ottimale , ottimizzando tempi e sforzi per raggiungere gli obiettivi prefissati , il tutto rispettando la forma mentis di ognuno e le proprie predilezioni e difficol

giovedì 28 aprile 2016

Rugby Piazzola Junior : Il punto della stagione agonistica e non solo ...

Rugby Piazzola Junior : Il punto della stagione agonistica e non solo ...: Alla fine di Aprile ci si può sbilanciare con moderata cautela  nel stilare un primo bilancio sulla stagione agonistica 2015-2016 . Al nett...

Il punto della stagione agonistica e non solo ...

Alla fine di Aprile ci si può sbilanciare con moderata cautela  nel stilare un primo bilancio sulla stagione agonistica 2015-2016 .
Al netto delle difficoltà dell'avvio , che ci sono per tutte le Società rugbistiche , sia chiaro .. , dove il problema maggiore per tutti i tecnici ed educatori e amalgamare i nuovi arrivi saliti dalla categoria inferiore e chi comincia a giocare in quel momento , magari arrivando da altri sport o dalla completa inattività... direi che possiamo essere contenti .
Naturalmente il mio plurale maiestatis si riferisce all'intero Staff del Piazzola Rugby , anche se le opinioni che esprimo in questi articoli sono solo mie , in questo caso faccio da portavoce anche del Presidente e dello Staff tecnico .
In generale diciamo subito che abbiamo aumentato del 10% circa i tesserati rispetto all'anno scorso , e non mi sembra male ... ma, come diceva un noto slogan pubblicitario anni fa " la potenza è nulla senza il controllo . " , quindi dobbiamo gestire al meglio i nuovi arrivi e indirizzare le , scarse ... risorse economiche , in maniera più opportuna .
Avere molti atleti significa anche poterli gestire dal punto di vista logistico ( pumini , campi , spogliatoi ) e tecnico ( educatori/allenatori dedicati ..) .
Se dal punto di vi logistico abbiamo spiragli in vista , speriamo di poter incrementare spogliatoi in breve tempo , la situazione educatori è dove il piatto piange ...
Mancano persone che abbiano tempo e voglia da dedicare ai nostri ragazzi , e non è facile trovarne !
Non è neppure che si stia cercando il pelo nell'uovo : allenatori con 20 anni di esperienza , pluridiplomati e certificati , vincitori della Coppa del Nonno e simili ... ci basta qualche giovane di buona volontà , poi ci pensiamo noi vecchietti a formarli , indirizzarli e farli frequentare i corsi giusti .
Voi spargete la voce ... non si sa mai ...
Le cose buone , appunto : numero e presenza dei ragazzi agli allenamenti .
Nel minirugby direi tutto bene , sempre buone presenze durante gli allenamenti e ai concentramenti , dove non abbiamo mai avuto problemi per arrivare al numero richiesto dalla federazione per l'omologazione delle presenze , importante per un  piccolo contributo alla fine della stagione .
Nella Under 14 e 16 , complici anche numeri inferiori c'è  stato qualche problema di troppo , soprattutto in 14 , dove non si è arrivati spesso al numero legale per poter disputare regolarmente le partite , spesso giocate con prestiti dagli avversari , e questo anche a scapito di una buona qualità complessiva della squadra .
Problemi che nella prossima stagione non ci dovrebbero presentare , i numeri in proiezione sono decisamente migliori , e speriamo anche in nuovi arrivi .
Risultati ! La parola magica : direi molto bene , la Under 6 ha strabiliato anche i grandi club per grinta e determinazione , Under 8 e 10 bene , si può fare meglio , magari con più tecnici a dare una mano , ma torniamo al discorso di cui sopra .... la 12 sta cominciando ora a far vedere quanto vale e sicuramente i ragazzi che passano in 14 daranno un grosso contributo l'anno prossimo , tutti ben formati tecnicamente e tatticamente .
Certo si può fare meglio , ma è anche vero che tanti nuovi arrivi , soprattutto i neofiti di qualsiasi sport o cosiddetti sedentari ..., sono difficili da integrare subito e con giusta qualità nelle squadre .
Ci aspettiamo che nei prossimi anni venga a crearsi una filiera tra Under 6 e , a salire .., le altre Under , che porti a sempre miglior omogeneità  di lavoro .
Sulle nuove proposte per la prossima stagione stiamo lavorando e ci saranno parecchie cose da sistemare , a partire dalla scelta di giorni diversi per minirugby e Junior , ma ne parleremo fra un pochino ....

lunedì 22 febbraio 2016

E le ripartenze chi le fa ? .....

Sempre di più si assiste , nei match giocati in minirugby , a suqadre schierate in campo ad imitazione del Rugby dei " grandi .
Compagini di Under 12 , Under 10 o addirittura di Under 8 schierati con ali , estremo  ed apertura " ufficiale " che sacramenta se qualcuno osa cominciare un'azione senza chiedere il permesso a lui ( o lei , ricordo che fino a 12 anni si gioca insieme maschietti e femminuccie ... <9 .
Allora è inutile che ci stupiamo se questo nostro amato e bistrattato Rugby si avvia sempre di più verso il baratro del professionismo più becero e " calciofilo" , mi scusino i pallonari presenti....
Ma di cosa ci lamentiamo se ormai nelle Under 12 ci vogliono tre allenamenti settimanali per essere alla pari delle grandi ,e qualcuno comincia a gran voce a richiederli per la Under 10 ?
Mi pare che stiamo perdendo un tantino il senso della misura ..ma l'obiettivo del Rugby propaganda , o Minirugby , come vogliamo chiamarlo chiamiamolo , non era quello di avvicinare i bambini/ragazzi allo sport ovale con leggerezza e simpatia ?
Non volevamo vedere i nostri pargoli correre e placcare , passare la palla e difendere con convinzione e decisione , ma senza l'agonismo esasperato e la ricerca del risultato a tutti i costi ?
Gli educatori ( sic.. ) che spingono per i ruoli fin dalla tenera età lo sanno che così falciano ogni progresso futuro dei loro giocatori , che quando si troveranno in Under 14 e 16 , se il loro fisico e talento non accompagnerà le scelte fatte troppo presto , si troveranno assolutamente fuori ruolo ?
Ma certo che lo sanno , ma così è molto più facile giocare , ottenere risultati presto e facilmente , a spese di chi , come noi , per esempio , ci tiene ad avere giocatori " universali " che sappiano giocare in ogni parte del campo , adattandosi a tutti ruoli ...
Ma di questo parleremo un'altra volta ....
Ciao e a presto ..

giovedì 11 febbraio 2016

Gestire la squadra e farla rendere al meglio .

La domanda che spesso mi viene rivolta da chi comincia il percorso di educatore -allenatore , ad un certo punto dell'anno agonistico , è questa : " ma cosa si aspetta la Società da noi ? Va bene come stiamo andando ? " .
Ok , in realtà sono due domande ..ma legate nello spirito e consequenziali una all'altra .
Facile rispondere : i risultati in campo , of course ... più vittorie che sconfitte , tante mete , ottimi piazzamenti ai tornei e tutti con la bandiera della Società a festeggiare ...
In realtà le cose sono un tantino più complesse ; intendiamoci , non è che vincere dispiaccia a qualcuno , ci mancherebbe , alla fine il Rugby non è uno sport dove chi perde si diverte , e francamente non ne conosco alcuno dove sia così .., però , soprattutto a livello di minirugby e livello giovanile , le priorità dovrebbero  essere altre.
Dirigenti , il Presidente , collaboratori e i genitori soprattutto sono sicuramente contenti quando i ragazzi vincono e si divertono , ma , attenzione , soprattutto a partire dalle categorie di età più basse , noi abbiamo altre priorità .
Quali ?
Educazione , rispetto , senso del dovere , sapersi sacrificare in campo in allenamento ed in partita , rispetto per l'arbitro e per gli avversari , senso di appartenenza alla squadra ed alla Società .
Troppa roba ? Fuori dal tempo , retorica e demagogia ?
Eppure , molto semplicemente , sono i valori assoluti a cui si ispirano molti sport ed il Rugby in particolare .
Niente di più e niente di meno di quello che portiamo nel cuore da quando ci siamo avvicinati a questo magnifico sport .
 Chi è cresciuto nel fango , nel freddo , contando sull'aiuto provvidenziale di un compagno quando gli avversari ti sommergono , gioendo per una meta e soffrendo per un'avanti sciagurato sa cosa significhi spirito di squadra e può renderne partecipe altri , insegnando  a collaborare , impegnandosi a dare l'esempio , spiegando con pazienza che il risultato non è tutto , contano di più altre cose ...
Purtroppo non in tutte le Società rugbistiche la pensano così .
Vi sono realtà , neanche troppo distanti da noi , che stanno industrializzando tutta la filiera del Rugby .
Risultati a tutti i costi , selezione a tutte le età , anche nel Minirugby .. , squadre doppie e triple da esibire come trofei per poi selezionare ad un certo punto i migliori e gli altri a spasso : grazie , non ci servite più ...
No , non credo proprio che questa sia la strada giusta , o diventeremo rapidamente un ambiente tristemente simile a quello del calcio , con tutte le problematiche e le zone d'ombra che lo pervadono .
In risposta alle domande del giovane educatore posso solo dire : " la Società si aspetta che tu porti i ragazzi in campo con l'orgoglio di aver fatto il massimo , di aver sopportato malumori e dispetti dei ragazzi , aver saputo consigliati per il meglio , strigliati  quando serve , gridato , gioito con loro , avergli dato tutto quello che potevi e soprattutto fatto sì che si sentano parte di un gruppo , di una squadra ."
I risultati arrivano e contano solo se si segue il cuore , prima delle statistiche su peso ed altezza , i risultati contano se formiamo uomini , prima che rugbisti , se riusciamo a trasmettere un pochino della nostra umanità e , nel nostro piccolo , se qualcuno in più cammina a testa alta nel mondo .
ciao .

giovedì 10 settembre 2015

La festa per la presentazione delle squadre venerdì 25 Settembre !!

Venerdì 25  Settembre , nella sede del rugby Piazzola Junior , a Carturo di Piazzola sul Brenta , ci sarà la presentazione ufficiale del team societario e delle  squadre junior partecipanti alla prossima stagione agonistica 2015-2016 .
Ale termine della seduta di allenamento del venerdì  , che per l'occasione avrà una durata leggermente inferiore ..., verso le 19.30 , avrà inizio la manifestazione .
Ci sarà ristoro per tutti con il famoso ed ineguagliato " panino onto " del Piazzola Rugby ...
Durante la serata verranno illustrati dai responsabili societari il progetto di lavoro e gli obiettivi per la prossima stagione e , una ad una , verrano presentate ai convenuti , che speriamo numerosi ... le squadre junior con i tecnici e lo staff al completo .
Ogni squadra sfilerà nella presentazione , a partire dai piccoli dell' Under 6 fino ai ragazzi della under 16 , i tecnici presenteranno i giocatori ed esporranno i loro propositi e le loro aspirazioni e speranze per la stagione che ci apprestiamo ad affrontare .
Vi attendiamo numerosi e sicuri che l'entusiasmo dei nostri piccoli ma grandi atleti vi coinvolgerà !

mercoledì 2 settembre 2015

Comincia una nuova stagione agonistica !

Un nuovo inizio ? Potremmo battezzare così questa ripresa della preparazione delle nostre squadre in questa settimana di inizio settembre .
Se la struttura di base del rugby Piazzola Junior è rimasta la stessa della scorsa stagione , la sede , i campi e la Clubhouse , ci sono però molte novità , e soprattutto molta voglia di guardare avanti , che ci portano a pensare che questa sta iniziando sarà una stagione innovativa per il nostro Club !
Innanzitutto ci sono nuovi innesti nel gruppo tecnico come da tempo non avveniva : questo non solo nelle Junior ma anche in prima squadra , e sono tutti innesti di qualità , ben ponderati e sicuramente vantaggiosi per la Società .
Nelle Junior abbiamo per ogni squadra 2 allenatori/educatori dedicati , con l'inserimento di un preparatore atletico che supporterà i tecnici , soprattutto nelle fasi iniziali della preparazione e al giro di boa della stagione , dopo la pausa natalizia , quando c'è da riprendere con lena il ritmo giusto !
i nuovi tecnici sono di assoluto valore , mi riferisco a Daniele Perin e Toni Galeazzo , esperti e con tanta voglia di fare , proprio come piace a noi ....
I " vecchi " sicuramente sapranno trarre da questa stagione nuovi stimoli per completare e migliore gli asset delle squadre a loro assegnate , ci aspettiamo molto da tutte le Junior come amalgama e spirito di squadra .
Sono stati sviluppati piani di lavoro e terremo costantemente accesa la fiamma del confronto e della discussione tra tecnici ed educatori , vogliamo che ci sia dibattito e crescita all'interno della Società , perché è il modo migliore per stimolare le idee e migliorare tutti insieme .
In conclusione ora , dopo le chiacchiere , ci aspetta un periodo intensissimo di lavoro , dove dovranno interagire tutti i membri dello staff , abbiamo le giornate di accoglienza , la promozione scolastica , il reclutamento autunnale di chi arriva sempre un pochino in ritardo , stimolato dal passaparola , e crediamo molto proprio nel buon lavoro di promozione !
Ci vediamo in campo ..